Scommettere sul nulla: storie di speculazioni folli e bolle economiche

Scommesse sul nulla

Hai mai pensato che quel click che fai per Bet20 per scommettere online sia un gioco da ragazzi rispetto alle pazze scommesse della storia? 

La tulipanomania: quando un fiore valeva più di una casa

Olanda del 1630. L’aria è frizzante, le strade sono affollate, e tutti parlano di una cosa: tulipani. Ma non stiamo parlando di giardinaggio amatoriale. Oh no, questo è business serio. Così serio che un singolo bulbo di tulipano poteva costare più di una casa di lusso ad Amsterdam!

Nel picco della follia, nel 1637, un bulbo della varietà “Semper Augustus” fu venduto per 6.000 fiorini, quando lo stipendio annuale medio era di 150 fiorini. Fai un po’ tu i conti! La gente vendeva terre, gioielli, persino case per mettere le mani su questi preziosi bulbi.

Si arrivò al punto in cui si commerciavano “futures” di tulipani non ancora cresciuti. Praticamente, la gente scommetteva su fiori che non esistevano ancora!

Come finì tutto questo? Non bene. Nel febbraio del 1637, il mercato crollò improvvisamente. Da un giorno all’altro, i tulipani tornarono ad essere… beh, semplici fiori. Migliaia di persone persero tutto.

Lo storico Mike Dash, nel suo libro “Tulipomania”, descrive questo periodo come “il primo esempio documentato di bolla speculativa nella storia”.

La Compagnia dei Mari del Sud: quando un’intera nazione scommise sul nulla

Scommesse sul nulla

, Inghilterra del 1720. La star del momento? La Compagnia dei Mari del Sud. Fondata nel 1711, prometteva ricchezze incredibili grazie al commercio con il Sud America. C’era solo un piccolo problema: non avevano quasi nessun commercio reale!

Le azioni della compagnia schizzarono alle stelle. Il prezzo passò da 100 sterline a gennaio a oltre 1.000 sterline ad agosto. Tutti volevano un pezzo della torta, dalla servitù alla regina Anna in persona!

Isaac Newton investì e perse una fortuna. Si dice che in seguito abbia detto: “Posso calcolare il moto dei corpi celesti, ma non la follia delle persone”.

Il crollo, quando arrivò, fu spettacolare. Migliaia di persone furono rovinate, il governo britannico fu sull’orlo del collasso. Fu così grave che il Parlamento approvò il “Bubble Act”, vietando la creazione di società per azioni senza l’approvazione reale.

La Grande Depressione: quando Wall Street scommise l’economia mondiale

Saltiamo al 1929. Gli anni ruggenti stanno per finire con un ruggito, ma non del tipo che ti aspetteresti.

Wall Street è in pieno delirio speculativo. La gente compra azioni a margine, praticamente scommettendo con soldi presi in prestito. Tutti pensano che il mercato possa solo salire. Spoiler: non è così.

Il 24 ottobre 1929, il “Giovedì Nero”, il castello di carte crolla. In un solo giorno, vengono scambiati quasi 13 milioni di azioni. Il panico si diffonde, tutti cercano di vendere. Il 29 ottobre, il “Martedì Nero”, il mercato perde 14 miliardi di dollari di valore. Era circa la metà del PIL degli Stati Uniti all’epoca!

Le conseguenze? Una depressione globale che durò un decennio. Disoccupazione di massa, fallimenti bancari, miseria diffusa.

Le crypto: l’ultima frontiera della speculazione?

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E oggi? Beh, abbiamo le criptovalute. Bitcoin, Ethereum, e migliaia di altre “monete” digitali. Nel 2017, il prezzo del Bitcoin è passato da 1.000 a quasi 20.000 dollari in un anno. La gente ipotecava le case per comprare Bitcoin!

Ma come sempre, ciò che sale velocemente può scendere altrettanto rapidamente. Nel 2018, il prezzo è crollato dell’80%. Eppure, la febbre non è finita. Nel 2021, abbiamo visto un nuovo picco, seguito da un altro crollo.
È la nuova frontiera della finanza o l’ultima follia speculativa? Solo il tempo lo dirà.


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